Camera Obscura

La casa delle magnolie. Aspettare per rifiorire



Una leggenda giapponese narra che dormire sotto un albero di magnolia potrebbe portare alla morte. Chi si addormenta sotto i suoi rami, potrebbe essere portato nell’aldilà dall’intenso profumo dei suoi fiori, un passaggio che pare più una sorta di rinascita che una vera e propria fine. E, in effetti, la magnolia assume il significato di rifioritura, essendo uno dei primi fiori a portare la primavera dopo l’inverno. Ma non solo. È anche simbolo di fedeltà, purezza e perseveranza e non a caso tutti questi elementi possono ben descrivere i valori racchiusi nell’ultima opera di Flavia Biondi, La casa delle magnolie, in libreria per i tipi di Bao Publishing.

la casa delle magnolie

Amelia è un’assistente di volo. Per sette anni ha vissuto in diverse camere d’hotel sparse per il mondo. Ha vissuto ovunque e da nessuna parte, tanto da perdere quel poco di contatto con la realtà che già sembrava mancarle. Ada, invece, è un’insegnante che sta affrontando un periodo particolarmente complicato. Sta cercando un nuovo inizio, pur non sapendo bene da che parte iniziare.
È per motivi differenti che entrambe, però, desiderano prendersi una pausa dalla vita, riprendere contatto con la natura. Quella che circonda Montalcino, il paesino in cui si incontrano per la prima volta, ma soprattutto quella che si nasconde nel cuore e nella mente e che vuole dettare nuovi ritmi a pensieri ed emozioni. Le tavole a colori descrivono splendidamente il paesaggio che circonda le due protagoniste al momento del loro arrivo nel paesino toscano, immerso fra i colli. Amelia e Ada si ritrovano per puro caso a soggiornare nella stessa piccola pensione. Stanno cercando di affrontare la solitudine e le paure per il futuro: il loro incontro le aiuterà a superarle? Ada, che tende a rimanere chiusa nella sua testa con le sue ossessioni, avrà bisogno di tempo per capire la frenesia di Amelia, quella forza che la spinge a tenere sempre qualcosa fra le mani per paura di rimanere senza più niente.

«Siamo animali disabituati al bosco» ed è per questo che è difficile ripartire, provare a basare la propria vita su regole differenti da quelle che ci hanno cresciuto. Perché è importante considerare sempre le responsabilità che abbiamo su scelte e azioni, ma a volte è anche un bene lasciarsi guidare dall’istinto. Un po’ come la nonna di Amelia, che negli ultimi istanti di vita ha voluto ridefinire il concetto di casa. Nonostante i dolori del passato che si nascondevano sotto il tappeto, insieme alla polvere accumulata negli anni in cui è rimasta apparentemente sola.

Flavia Biondi riempie queste pagine di poesia ma soprattutto di dettagli. Le schermate degli smartphone, le bellezze del giardino, gli spazi della casa e delle campagna: tutto è pensato in ogni suo piccolo particolare. Un po’ come le lentiggini, le stesse che contraddistinguono i personaggi de’ La giusta mezura, graphic novel sempre edito da Bao Publishing, che racconta ancora di attese e di tentativi di farsi forza.

A differenza de’ La casa della magnolie, però, il lavoro precedente è soprattutto focalizzato sull’amore e su ciò che diventa con il passare degli anni. In tavole dalle tonalità blu, Flavia Biondi ha racchiuso tutti i sogni e gli incubi che spaventano giovani persi in un presente sempre più difficile da gestire. Con Bologna come sfondo della loro storia, attraverso Mia e Manuel viene raccontato il modo in cui i progetti futuri, quelli che potrebbero trasformarsi un giorno nella parola ‘famiglia’, fanno continuamente a pugni con la ricerca della propria identità e professione, l’infinito conflitto del trasformare i propri studi in un lavoro vero.

In quest’ultimo lavoro, invece, i colori riempiono le pagine e la campagna abbraccia ciò che la città non ha saputo dare: la speranza di un caldo tramonto da poter ammirare senza troppi pensieri. Il restarsene sdraiati nell’erba vince contro le immagini, chiuse e soffocanti, di camere troppo piccole per contenere il desiderio di libertà.