canone
Comma 22

Di cosa parliamo quando parliamo di canone. Uno sguardo sulla narrativa italiana degli ultimi vent’anni

Prima di parlare, su invito degli amici di Limina, del discusso “gioco” del Canone, crediamo sia opportuno fare il punto sulle Classifiche di Qualità dell’Indiscreto, nell’ambito delle quali si è svolta la votazione che lo ha prodotto. Tre volte l’anno la rivista letteraria L’Indiscreto stila, grazie a un pool di “grandi lettori” e “grandi lettrici” composto da più di seicento giurati tra critici, librai, riviste letterarie, editor, giornalisti e scrittori, delle classifiche alternative a quelle di vendita. Scopo di queste classifiche è indicare ai lettori i titoli ritenuti più meritevoli dagli addetti ai lavori, dei quali è stato scelto un campione capace di coprire una grande varietà di interessi e competenze, in numero sufficiente da diluire nella statistica i danni di eventuali partigianerie. Crediamo infatti che l’industria editoriale abbia risposto alla crisi continuando nell’errore di una produzione accelerata, che rischia di far scomparire dagli scaffali titoli più che degni prima che abbiano incontrato i  propri lettori. Lo scopo delle Classifiche di Qualità è quindi cercare di ostacolare questa tendenza e riportare l’attenzione sui libri di qualità, che non di rado rischiano di essere travolti in tale escalation commerciale.

Normalmente, il voto delle “CdQ” ha luogo tre volte l’anno, a febbraio, maggio e ottobre, secondo intervalli proporzionati ai tempi della produzione editoriale, più un voto speciale di fine anno sulla letteratura in traduzione. Dopo un voto di febbraio svoltosi felicemente, a maggio ci siamo trovati di fronte a un problema: l’industria editoriale si era fermata, e a partire dalla cedola del 12 marzo non ci sono state nuove uscite. In un simile contesto, ci è sembrato futile far votare i “Grandi Lettori” e le “Grandi Lettrici” su neanche un mese di uscite, e abbiamo deciso di sfruttare questo spazio libero per un gioco che volevamo fare da tempo, ma che non avevamo mai indetto per tema di affollar troppo il calendario (se infatti le CdQ sono cresciute fino ad avere una loro influenza sul campo letterario, è anche grazie al loro svolgersi “con parsimonia”), quello del Canone.

Abbiamo quindi chiesto ai giurati e alle giurate di votare quelle che per loro sono state le migliori opere di narrativa italiana degli ultimi vent’anni, così da comporre il primo “Canone dell’Indiscreto 2000-2019”. Il modello erano tre esercizi precedenti al nostro, che non avevano mancato di destare polemiche e, cosa che più conta, fruttuosi dibattiti sulla letteratura contemporanea: il “Canone dei classici del nuovo millennio” della rivista Crapula Club, quello del critico Andrea Cortellessa, e quello (relativo al solo decennio 2000-2009) stilato da dieci giovani critici per la rivista La Balena Bianca. Quest’ultimo in particolare ci risuonava in mente, dato che l’idea di rifondare le Classifiche di Qualità riprendendo il modello di Pordenonelegge nasceva proprio in seguito a un’inchiesta sullo stato della critica e del romanzo, pubblicata dall’Indiscreto nel gennaio 2019, la quale a sua volta prendeva le mosse, tra le altre cose, da quel listino di libri. 

Vale la pena spendere qualche riga anche sulla fatidica parola: “canone”. Termine che ineludibilmente porta con sé dibattito e polemiche. Pur sapendo di giocare – giacché vent’anni sono, piuttosto, quelli da attendere prima di poter legittimamente canonizzare alcunché – abbiamo scelto di utilizzarla, non tanto per stimolare i “flame”, quanto perché trovavamo fosse in continuità con un’altra parola, non meno rischiosa, scelta dai nostri predecessori e da noi raccolta e mantenuta alla rifondazione delle Classifiche: “qualità”. Cosa c’è di più indefinibile, impalpabile, soggetto prima ai capricci del gusto presente e poi ai giudizi del tempo, della qualità? Tuttavia, la scelta di quella parola non era casuale: le classifiche nascevano, e continuano a esistere oggi, in aperta contrapposizione a quelle di vendita. Classifiche di vendita che, pur essendo un altro importante strumento di lettura del campo letterario, godono di una visibilità spropositata – tutte le settimane su tutti i maggiori quotidiani! – rispetto all’attenzione che viene tributata a tutta quella buona letteratura che in quella top-10 o top-20 ci entra solo quando vince qualche premio importante, essendo il suo mercato intrinsecamente più piccolo rispetto a tanti libri e libroidi progettati secondo parametri prettamente commerciali. “Classifiche di qualità” è quindi già un nome provocatorio, ed è col medesimo piglio che abbiamo scelto di parlare di “Canone”, nella speranza che ne emergesse una lista di libri più meritevole di attenzione di quella che si potrebbe comporre guardando solo ai libri che in questi vent’anni hanno avuto maggior diffusione commerciale.

Ma veniamo ai risultati. Una volta effettuato lo spoglio, ci siamo trovati di fronte a 429 titoli votati, di cui quelli che hanno raccolto maggior consenso sono questi 100 titoli (la lista integrale dei votati può essere letta qui):

• Albinati, Edoardo; La scuola cattolica, Rizzoli 2016
• Anedda, Antonella; La vita dei dettagli, Donzelli 2009
• Ballestra, Silvia; I giorni della rotonda, Rizzoli 2009
• Bortolotti, Gherardo; Tecniche di basso livello, Lavieri 2009, poi in Low, Tic 2020
• Busi, Aldo; El especialista di Barcelona, Baldini&Castoldi 2012
• Calasso, Roberto; La folie Baudelaire, Adelphi 2008
• Calasso, Roberto; L’ardore, Adelphi 2010
• Caminito, Giulia; La grande A, Giunti 2016
• Campo, Rossana; Dove troverete un altro padre come il mio, Ponte alle Grazie 2016
• Cavalli, Patrizia; Con passi giapponesi, Einaudi 2019
• Ciabatti, Teresa; La più amata, Mondadori 2017
• Cognetti, Paolo; Sofia si veste sempre di nero, minimum fax 2012
• Covacich, Mauro; La città interiore, La nave di Teseo 2017
• Del Giudice, Daniele; I racconti, Einaudi 2016
• Desiati, Mario; Ternitti, Mondadori 2011
• Di Paolo, Paolo; Dove eravate tutti, Feltrinelli 2011
• Di Ruscio, Luigi; Cristi polverizzati, Le Lettere 2009
• Durastanti, Claudia; La straniera, La nave di Teseo 2019
• Eco, Umberto; Baudolino, Bompiani 2000
• Evangelisti, Valerio; Antracite, Mondadori 2003
• Falco, Giorgio; L’ubicazione del bene, Einaudi Stile Libero 2009
• Ferrante, Elena; L’amica geniale, E/O 2011-2014
• Fois, Marcello; I Chironi, Einaudi 2009-2015
• Franchini, Antonio; Cronaca della fine, Marsilio 2003
• Franchini, Antonio; L’abusivo, Marsilio 2009
• Franzosini, Edgardo; Questa vita tuttavia mi pesa molto, Adelphi 2015
• Funetta, Luciano; Dalle rovine, Tunué 2016
• Genna, Giuseppe; Assalto a un tempo devastato e vile, Mondadori 2002, poi minimum fax 2010
• Genna, Giuseppe; Discorso fatto agli uomini dalla specie impermanente dei cammelli polari, :duepunti 2010
• Jaeggy, Fleur; Proleterka, Adelphi 2001
• Janeczek, Helena; Le rondini di Montecassino, Guanda 2010
• Janeczek, Helena; La ragazza con la Leica, Guanda 2017
• Lagioia, Nicola; Occidente per principianti, Einaudi 2004
• Lattanzi, Antonella; Una storia nera, Mondadori 2017
• Lipperini, Loredana; Magia nera, Bompiani 2019
• Longo, Andrej; Dieci, Adelphi 2007
• Maggiani, Maurizio; Meccanica celeste, Feltrinelli 2010
• Magrelli, Valerio; Geologia di un padre, Einaudi 2013
• Maino, Francesco; Cartongesso, Einaudi 2014
• Marasco, Wanda; Il genio dell’abbandono, Neri Pozza 2015
• Mari, Michele; Leggenda privata, Einaudi 2017
• Mari, Michele; Verderame, Einaudi 2007
• Marzano, Michela; Idda, Einaudi Stile Libero 2017
• Matteoni, Francesca; Tutti gli altri, Tunué 2014
• Matteucci, Rosa; Cuore di mamma, Adelphi 2006
• Mazzucco, Melania G.; Vita, Rizzoli 2003, poi ET 2014
• Meacci, Giordano; Il cinghiale che uccise Liberty Valance, minimum fax 2016
• Missiroli, Marco; Atti osceni in luogo privato, Feltrinelli 2015
• Moresco, Antonio; Canti del caos, Feltrinelli 2001/Rizzoli 2003, poi Mondadori 2009
• Moresco, Antonio; La lucina, Mondadori 2013
• Mozzi, Giulio; Fiction, Einaudi 2001
• Murgia, Michela; Il mondo deve sapere, ISBN 2010, poi ET 2017
• Nesi, Edoardo; L’età dell’oro, Bompiani 2004
• Nove, Aldo; La vita oscena, Einaudi Stile Libero 2010
• Orecchio, Davide; Città distrutte, Gaffi 2012, poi Il Saggiatore 2018
• Pariani, Laura; La valle delle donne lupo, Einaudi 2011
• Parrella, Valeria; Mosca più balena, minimum fax 2003
• Parrella, Valeria; Lo spazio bianco, Einaudi 2008
• Pecoraro, Francesco; La vita in tempo di pace, Ponte alle Grazie 2013
• Pecoraro, Francesco; Lo stradone, Ponte alle Grazie 2019
• Pellegrino, Carmen; Cade la terra, Giunti 2015
• Pincio, Tommaso; Panorama, NN 2015
• Pincio, Tommaso; Un amore dell’altro mondo, Einaudi Stile Libero 2002
• Pontiggia, Giuseppe; Nati due volte, Mondadori 2000
• Prunetti, Alberto; Amianto, Agenzia X 2012, poi Alegre 2014
• Pugno, Laura; Sirene, Einaudi 2007, poi Marsilio 2017
• Pugno, Laura; La metà di bosco, Marsilio 2018
• Raimo, Christian; Le persone, soltanto le persone, minimum fax 2014
• Raimo, Veronica; Miden, Mondadori 2018
• Rastello, Luca; Piove all’insù, Bollati Boringhieri 2006
• Ricci, Luca; I difetti fondamentali, Rizzoli 2017
• Remmert, Enrico; La guerra dei Murazzi, Marsilio 2017
• Rossi, Simone; Croccantissima, autoproduzione 2011
• Ruotolo, Elisa; Ovunque, proteggici, nottetempo 2014
• Santoni, Vanni; Personaggi precari, RGB 2007, poi Voland 2017
• Sarchi, Alessandra; Violazione, Einaudi Stile Libero 2012
• Saviano, Roberto; Gomorra, Mondadori 2006
• Scarpa, Tiziano; Stabat Mater, Einaudi 2009
• Siti, Walter; Troppi paradisi, Einaudi 2006, poi BUR 2015
• Siti, Walter; Il contagio, Mondadori 2009, poi Rizzoli 2017
• Soriga, Paola; Dove finisce Roma, Einaudi Stile Libero 2012
• Starnone, Domenico; Lacci, Einaudi 2014
• Susani, Carola; Eravamo bambini abbastanza, minimum fax 2012
• Tarabbia, Andrea; Il giardino delle mosche, Ponte alle Grazie 2015
• Targhetta, Francesco; Perciò veniamo bene nelle fotografie, ISBN 2012, poi Mondadori 2019
• Tedoldi, Giordano; I segnalati, Fazi 2013
• Terranova, Nadia; Addio fantasmi, Einaudi Stile Libero 2018
• Trevi, Emanuele; Qualcosa di scritto, Ponte alle Grazie 2012
• Trevisan, Vitaliano; Works, Einaudi Stile Libero 2016
• Trevisan, Vitaliano; I quindicimila passi, Einaudi Stile Libero 2007
• Tuena, Filippo; Le variazioni Reinach, Rizzoli 2005, poi SuperBeat 2015
• Tuena, Filippo; Ultimo parallelo, Rizzoli 2007, poi Il Saggiatore 2017
• Valerio, Chiara; Storia umana della matematica, Einaudi 2016
• Vasta, Giorgio; Il tempo materiale, minimum fax 2008
• Venezia, Mariolina; Mille anni che sto qui, Einaudi 2007
• Veronesi, Sandro; La forza del passato, Bompiani 2000
• Veronesi, Sandro; Caos calmo, Bompiani 2005
• Vinci, Simona; La prima verità, Einaudi Stile Libero 2016
• Vitale, Serena; Il defunto odiava i pettegolezzi, Adelphi 2015
• Wu Ming; L’armata dei sonnambuli, Einaudi Stile Libero 2014

Ci è sembrata una bella lista, fatta di bei libri, plausibile e condivisibile, con i nostri migliori autori schierati e molti outsider di valore (più un paio davvero sorprendenti, almeno per la dimensione dell’editore: pensiamo ad esempio a Tecniche di basso livello di Bortolotti, edito da Lavieri, o Amianto di Prunetti, uscito prima per Agenzia X e poi per Alegre): come ha scritto Stefano Petrocchi, che da direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del Premio Strega di libri di qualità se ne intende, «emerge la centralità di autori come Siti, Mari e Starnone: il bersaglio grosso non è stato mancato» – ma è noto che abbiamo così tanta fiducia nell’intelligenza collettiva che uno di noi l’ha portata a scrivere un romanzo, dunque non dubitavamo della sua capacità di comporre una buona lista di libri. Molti dati, però, acquistano un senso ulteriore se letti con attenzione al contesto e al corpo votante. Proviamo ad andare per punti:

1) Il voto conferma la tendenza delle Classifiche a favorire ciò che è più recente: su 100 libri entrati nel canone (il fatto che i titoli menzionati siano 429, considerando il numero di votanti, indica anche un forte concentrazione dei voti ai “piani alti”), 38 sono stati scritti nel decennio 2000-2009 e 62 in quello 2010-2019, segno che anche quando si chiede un voto “storicizzante” a una giuria altamente qualificata, i meccanismi della promozione editoriale portano molti a “ricordare prima” i titoli più recenti. Vale la pena anche notare che più di un terzo dei 38 libri del decennio 2000-2009 sono stati oggetto di “recuperi” da parte di editori diversi da quelli originari, a conferma del fatto che un libro, anche eccellente, dopo una decina di anni rischia di diventare lettera morta se non circola più nelle librerie – e a conferma dell’importanza di tali operazioni. Riteniamo comunque che si possa ravvisare un lato positivo in questo “recentismo” nella scomparsa di titoli e autori che magari sopravvivevano in questo o quel canone solo per un’acquisita reputazione critica, nonostante nel frattempo siano emerse opere e autori più meritevoli.

2) La top-100 presenta 34 libri scritti da donne e 66 scritti da uomini: una proporzione ancora squilibrata ma decisamente migliore rispetto ad altri tentativi analoghi: colpiscono in particolare le performance di Durastanti, Jaeggy, Raimo e Vitale, nonché la doppia presenza in top-100 di Janeczek e Parrella, ad affiancarle nel risultato ad autori (maschi) da tempo considerati “mostri sacri” come Calasso, Franchini, Genna, Mari, Moresco, Pincio, Siti, Trevisan e Veronesi. Sappiamo che questo risultato si deve anche all’azione – dichiarata – di diverse giurate che si sono organizzate per votare solo libri scritti da donne. Forzatura? Forse, ma una forzatura utile a far passare nomi che altrimenti sarebbero stati oscurati dalla seconda o terza opera di autori già noti: che in Italia, mondo culturale incluso, ci sia un problema di egemonia maschile, è cosa nota, dunque ci pare positivo che anche un voto come questo sia diventato un campo di battaglia utile per smuovere un poco le acque.

3) Crediamo sia rilevante il fatto che oltre agli undici grandi nomi di cui sopra, il dodicesimo a poter vantare una doppia presenza nel canone sia Filippo Tuena, un autore che fino a una decina d’anni fa seguivamo in pochissimi e che ora ha guadagnato in modo saldo lo status di imprescindibile. Meritatamente, aggiungeremmo – e di nuovo anche grazie a preziosi “recuperi” editoriali.

4) I libri di racconti o prose brevi in top-100 sono 12, a fronte di 88 romanzi o “ibridi”, cifra bassa ma comunque più alta rispetto alla proporzione di libri di racconti che vengono pubblicati rispetto ai romanzi: ci possiamo stare, specie se i racconti sono quelli di Del Giudice o dell’Ubicazione del bene di Falco, molto alto in classifica. Outsider del settore, ma a pieno merito, il Remmert della Guerra dei Murazzi. Interessante il fatto che I difetti fondamentali, del quotatissimo “raccontista” Luca Ricci, abbia sopravanzato il forse più noto L’amore e altre forme d’odio. Ma anche altri autori hanno visto andar meglio loro opere meno note rispetto a quelle più celebri, come nel caso di alcuni “stregati” – vedi ad esempio Cognetti che piazza più in alto Sofia si veste sempre di nero rispetto al premiatissimo e vendutissimo Le otto montagne.

5) Editori: si contano 74 major, 26 indie (tirandola un po’ per i capelli questo 26 può diventare un 28 considerando un’indipendente La nave di Teseo, sebbene per catalogo, qualità, forza e autori tenderemmo a reputarla più una major; lo stesso vale per Adelphi, che peraltro all’epoca dell’uscita di quasi tutti i suoi libri classificati era a ogni effetto un marchio del gruppo RCS). Si rompe un po’ la vulgata che vorrebbe le major cattive e le piccole in odor di santità: le nostre grandi case editrici sono ancora capacissime di intercettare i migliori autori, se non all’esordio, subito dopo. Il fatto che tra le indie domini minimum fax non stupisce e non è che la conferma del lavoro straordinario fatto da Nicola Lagioia negli anni di direzione della sua narrativa italiana.

6) Gli esclusi. Ha scritto Claudia Boscolo, una delle giurate, che i canoni non le piacciono perché causano più dispiacere negli esclusi di quanto facciano felici gli inclusi, considerazione che ci sentiamo di condividere, per quanto le responsabilità di un listone di questo tipo siano – più che verso gli scrittori – verso i lettori, e possono essere considerate assolte nel momento in cui forniscono loro una lista di buoni libri. Non c’è dubbio che il voto dei giurati non abbia incluso autori rilevanti della nostra letteratura, o che ne abbia sottovalutati alcuni, pur inclusi – vengono alla mente, fra tanti, Niccolò Ammaniti, che per quanto abbia pubblicato i suoi libri più importanti negli anni ’90, avrebbe meritato almeno un titolo nella parte alta della classifica, o Carlo D’Amicis, presente nella classifica estesa con un titolo ma certo meritevole di più presenze (e più in alto) coi suoi vari, significativi romanzi – ma se non altro anche tali assenze hanno prodotto dibattiti, online e sulla stampa, dove certi nomi sono stati fatti. Non è forse questa una delle ragion d’essere di simili operazioni?

Alla luce di tali osservazioni, e della grandissima diffusione che ha avuto la lista, crediamo valga la pena dire che, per quanto la top-100 sia, come ogni selezione ridotta, discutibile, il listone generale offre una panoramica plausibile (e utile) su ciò che di interessante è uscito in questi vent’anni: del resto abbiamo sempre trovato più interessanti le parti basse delle Classifiche di Qualità, dove si scoprono chicche ignote, di quelle alte; di certo ci sono molti significativi suggerimenti di lettura e di studio (e magari pure qualche idea per gli editori, in vista di possibili recuperi). Questo canone, così come le classifiche quadrimestrali, deve essere letto per quel che è: una lista di suggerimenti da parte di centinaia di professionisti del settore, in base al loro gusto e alla loro sensibilità. Come tutte le classifiche, non può garantire alcuna oggettività sull’effettiva qualità letteraria dei libri segnalati, ma può essere d’aiuto proprio nel suo differenziarsi, come metodo e risultati, dalle classifiche di vendita. Le classifiche vengono spesso (e comprensibilmente) viste come gare o peggio gerarchie, ma il nostro tentativo è di riportarle alla loro natura più autentica, quelle di mappe, nella speranza di spingere lettrici e lettori a esplorare territori poco battuti o ingiustamente sottovalutati. Dopo l’uscita del Canone dell’Indiscreto abbiamo letto di persone che sono andate a cercarsi Cristi polverizzati di Luigi Di Ruscio, Geologia di un padre di Valerio Magrelli o Questa vita tuttavia mi pesa molto di Edgardo Franzosini, così come di altre che hanno scoperto grazie a esso autrici come Fleur Jaeggy o Serena Vitale, e ancora altre che si sono dette invogliate a completare la loro bibliografia di autori come Tommaso Pincio o Helena Janeczek: per noi questo è il miglior indicatore del successo dell’operazione.