25.06.2025

Torna Tener-a-mente, il festival che porta la musica al Vittoriale di D’Annunzio

Nel cuore della dimora del Vate, un ricco cartellone internazionale con artisti come Morrissey, Kamasi Washington e Anastacia

Chissà quanto avrebbe apprezzato il padrone di casa Gabriele D’Annunzio l’eclettico cartellone musicale della quattordicesima edizione del Festival Tener-a-mente, in scena proprio all’interno di uno dei suoi numerosi sogni estetici, il suggestivo Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera, affacciato sul Lago di Garda. Tra le rassegne musicali più raffinate del Paese, Tener-a-mente colpisce gli spettatori già a partire dalla bellezza architettonica del Vittoriale, eretto nel 1921 dal Vate con l’architetto Gian Carlo Maroni, uno spazio che permette al festival di rendere i concerti un’esperienza totale, immergendo lo spettatore in un’esperienza che fonde la musica all’arte, alla storia, alla letteratura e alla natura, in uno dei luoghi più suggestivi d’Italia. Un spazio senza tempo, che dal 27 giugno al 29 luglio ospiterà il meglio della musica nazionale e internazionale con artisti del calibro di Morrissey, Bill Callahan, Mika, Vinicio Capossela e Kamasi Washington. Lo spirito del Vate annuisce e tiene il tempo, da qualche parte sopra la superficie del lago.

Ideato da Ripens’arti, con la direzione artistica di Viola Costa e la produzione curata da Rita Costa, il festival nasce su incarico del presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri, e taglierà il nastro della nuova edizione domani con il live di Hermanos Gutierrez, il duo (per la prima volta in Italia) che modella un suono cinematico e desertico fondendo le atmosfere europee a quelle ecuadoriane attraverso due chitarre che parlano un unico linguaggio, capace di attraversare con disinvoltura il territorio del western e quello dello sguardo spirituale, ad aprire un lungo calendario di 15 serate che riservano non poche sorprese e una visione precisa. «Siamo felici di questa edizione anche se, dopo anni di lavoro collaudato, quest’anno abbiamo dovuto rimettere tutto in discussione – spiega Viola Costa -. In un’annata nella quale gli equilibri del mercato musicale sono velocemente cambiati, abbiamo deciso che la chiave da adottare per tener fede alla nostra identità artistica è la volontà di trasformare questo palcoscenico in un luogo privilegiato per artisti esclusivi, che da anni non venivano in Italia o che addirittura non c’erano mai stati. Un palco esclusivo, speciale. Una chiave, la nostra, che è anche una grande sfida perché non sappiamo come il nostro Paese accoglierà questa proposta, ma a noi piacciono queste sfide».

Tener-a-mente

Un cartellone, quello di questa quattordicesima edizione, che di fronte alle difficoltà del music business attuale risponde dunque alzando l’asticella, nella convinzione che la qualità sia un valore fondante per ogni proposta che si voglia definire artistica. «Siamo consapevoli che potremo vincere alcune di queste sfide, mentre altre probabilmente le potremo perdere. Ma questo ci sembra l’unico modo possibile per affrontare le difficoltà del momento senza correre ai ripari virando verso una musica troppo commerciale e troppo facile: la soluzione è stata quella di lavorare a un calendario vario e variegato, che propone musica ad alta densità contenutistica accanto a volti maggiormente pop ma sempre portatori di dignità artistica e di un percorso interessante. Da sempre il nostro festival è aperto, non siamo affezionato ad un unico genere musicale. Da direttrice artistica, non devo portare la mia playlist ma cercare di intercettare un gusto più ampio; il filo rosso è la qualità, e soprattutto l’urgenza espressiva che connota l’artista sul palco: non sono interessata al linguaggio specifico, ma piuttosto al bisogno profondo di espressione, la necessità di dire qualcosa. Penso a Rilke, quando dice al giovane poeta che, se sente che senza la scrittura morirebbe, allora è un vero poeta”.

E sul filo dell’urgenza espressiva si compone il calendario, che vede il 28 giugno l’arrivo dei The The guidati da Matt Johnson, storica band britannica che torna sul palco dopo anni di assenza, in un viaggio tra post-punk, new wave e poesia urbana che rielabora gli esordi degli anni Ottanta portandoli sino alla nostra epoca, mentre il 5 luglio a fare tappa a Gardone sarà la voce rock e blues di Marcus King Band, tra oscurità e luce, in una serata di forte impatto emozionale. Mercoledì 9 luglio sarà poi la volta dell’unica data italiana di Finneas, tra i migliori autori della scena attuale, fratello e produttore di Billie Eilish, per un set che sarà un’immersione nella pura creatività melodica.

Tener-a-mente
Bill Callahan

C’è grande attesa per la data del 13 luglio, per il live di Bill Callahan, cantautore atipico dell’alt-folk americano attraverso una voce di raro intimismo e testi profondi, che porterà al pubblico del festival le atmosfere rarefatte dei suoi lavori a partire dall’ultimo “Resuscitate!” e brani già entrati nel suo repertorio come Coyotes e Naked Souls, tra tradizione stelle e strisce e sfumature indie. Il calendario prosegue il 14 luglio con Brandi Carlile, cantautrice amatissima dai più giovani, vincitrice di un Grammy grazie a uno stile musicale che fonde country, folk e rock, a partire dall’ultimo album Who Believes in Angels? firmato a quattro mani nientemeno che con Sir Elton John, e il 15 luglio con la data (già sold out) della regina del pop-soul Anastacia, che torna in Italia con la sua inconfondibile voce e una scaletta che è la colonna sonora degli ultimi vent’anni con brani come I’m Outta Love, Left Outside Alone e I Belong to You. Il 17 luglio, poi, sbarcherà sul lago il sax visionario di Kamasi Washington, tra le figure più amate del jazz contemporaneo, capace di fondere la storia della musica black all’avanguardia pura grazie a lavori acclamati dalla critica musicale come Fearless Movement (2024), The Choice (2018) e The Epic (2015).

Non solo musica, si diceva. Perché il 19 luglio in scena tornerà il progetto “Più luce! Viaggi Di-Versi”, una fusione di letteratura e musica con la curatela artistica di Paola Veneto, gli attori Francesca Zaira Tripaldi, Pavel Zelinskiy e l’accompagnamento musicale del World Music Ensemble di Simone Campa. “Un format che nasce come omaggio a D’Annunzio e al genere letterario a lui più congeniale, la poesia – spiega la direttrice artistica -. Il tema di quest’anno sarà quello del viaggio interiore ed esteriore, che sarà affrontato attraverso la poesia di autori di ogni epoca e nazionalità, affidata a un gruppo di attori e ad un contrappunto musicale. Siamo molto orgogliosi di questa serata: negli anni abbiamo creato una comunità di amanti del verso poetico, uomini e donne che si immergono nelle liriche, emozionandosi”. Giusto una pausa letteraria per poi riprendere con la programmazione musicale, e che programmazione: il 23 luglio il festival ospiterà il leggendario Morrissey per una tappa del suo attesissimo tour che ripercorre una carriera mai banale, intelligente, ironica, tagliente, provocatoria come nello stile dell’ex frontman degli Smiths, che sarà sul palco per un percorso che comprenderà i suoi album più amati, da Viva Hate a You Are the Quarry, e brani divenuti degli evergreen internazionali come Suedehead, Everyday is Like Sunday e First of the Gang to Die. Così come di alto profilo si preannuncia la serata successiva, che vedrà ospite Mika, istrionico e imprevedibile, tra energia pop, brani divenuti hit (vi ricordate il tiro da dancefloor di Grace Kelly e Relax Take It Easy?) e, ovviamente, molte scintille glamour.

Tener-a-mente
Morrissey

Venerdì 25 luglio arriva a Gardone l’amatissimo Vinicio Capossela con tutto il suo bagaglio artistico di cantautorato, tradizioni identitarie musicali di terre e tempi a noi lontani, cuciti da una sensibilità artistica senza pari: sul palco porterà Sirene, il suo nuovo progetto, per una serata che fonderà musica, letteratura e teatro, abbattendo le barriere dei linguaggi per approdare a un nuovo racconto, mentre il 27 luglio andrà in scena l’unica data italiana di The Kenny Wayne Shepherd Band con il suo rock viscerale che trova voce attraverso il carismatico chitarrista texano e i richiami alla lunga tradizione statunitense. A chiudere il cartellone, in doppia replica il 26 e il 29 luglio, saranno le canzoni senza tempo di Antonello Venditti, che ripercorrerà in due serate la sua carriera indimenticabile, i suoi brani e una voce unica, che farà risuonare nell’Anfiteatro canzoni come Notte prima degli esami, Alta marea, Amici mai e Ricordati di me, avvolto dal calore del suo pubblico.

«In un Paese in cui si fa di tutto per azzerare la cultura musicale, e in cui i gusti del pubblico sono sempre più dettati dalle grandi etichette e dalle radio, noi inseguiamo il nostro gusto e offriamo al nostro pubblico un’esperienza unica e irripetibile – conclude Costa -. Ci aspettano serate piene di emozione di pathos, che ci permetteranno di capire se la nuova direzione che abbiamo intrapreso potrà essere quella del futuro o se dovremo cambiare ancora, perché il nostro lavoro è quello di cercare, e cercare ancora. Abbiamo già una novità in vista: il prossimo anno Tener-a-mente raddoppierà, e avrà una sezione anche nel mese di settembre, un nuovo tassello per ripensarci e per metterci in gioco, mantenendoci fedeli verso la nostra identità».

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