Oltre la Soglia

Studiare la montagna: l’incontro tra urbano e rurale



Prosegue la collaborazione editoriale tra Limina e UNIMON, polo d’Eccellenza dell’Università degli Studi di Milano a Edolo, nel cuore delle Alpi, specializzato nella promozione dello sviluppo delle montagne attraverso attività di formazione, ricerca e terza missione specifici per questi territori. A UNIMONT sono attivi il corso di laurea in “Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano” volto a formare specialisti del sistema montano e il Centro di Ricerca Coordinata per la Gestione Sostenibile della Montagna (Ge.S.Di.Mont.), in cui lavorano attivamente numerosi giovani ricercatori per innovare e rendere competitivi i territori montani. Dal 2017, negli spazi di Unimont va inoltre in scena “RacCONTA LA MONTAGNA”, una rassegna letteraria dedicata alla saggistica e alla narrativa di montagna che vuole metterne in risalto il “potere” culturale ed evocativo.
Con l’obiettivo condiviso di raccontare la montagna, l’ambiente, la natura, le mutazioni del paesaggio e della società, i modelli economici sostenibili, i nuovi stili di vita e la crescente sensibilità green, la redazione di Limina e Unimont percorreranno insieme il lungo sentiero del racconto di un cambiamento nel quale è giunto il momento di essere protagonisti, interrogando le voci di studiosi, scrittori, docenti, pensatori e studenti riuniti nella consapevolezza che non sono più rinviabili un dibattito e una riflessione, letteraria, critica e formativa, sul futuro del pianeta e di chi lo abita.

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Le montagne europee e italiane stanno soffrendo il cambiamento climatico, lo spopolamento, la mancanza di opportunità, servizi, posti di lavoro e competitività.
In Italia sono sette su dieci – 5991 per l’esattezza – i paesi con meno di cinquemila abitanti, dove vivono ancora dieci milioni di italiani. I piccoli borghi di montagna si sono svuotati negli ultimi decenni e continuano a farlo, schiacciati dalle comodità offerte dai centri urbani, con un pesante danno in termini di storia e patrimonio culturale.
Spesso ci dimentichiamo – o diamo per scontato – che la montagna è un pozzo di ricchezza, sembra sempre così distante da noi ma influenza in modo significativo la nostra vita: è sorgente di acqua, carbonio e culla di biodiversità.

Si tratta però di un ecosistema fragile, che deve essere preservato e tutelato. Questo è uno degli obiettivi di Unimont: formare giovani per innovare e rendere competitivi i territori di montagna.
Dal 1996 è attivo il corso di laurea triennale in Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano e, a settembre di quest’anno, aprirà il corso di Laurea Magistrale in Valorization and Sustainable Development of Mountain Areas, l’unica classe magistrale che ha tra gli obiettivi qualificanti lo sviluppo sostenibile della montagna.

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«L’affluenza del corso Triennale in questi anni è stata alta, per questo la Prof.ssa Giorgi ha deciso di avviare questo corso magistrale, che funge da raccordo tra la dimensione locale e quella “globale”, ovvero nella dimensione “glocale”» spiega Tiziana Zendrini, assegnista di ricerca in Unimont. «La laurea è caratterizzata da elementi di unicità per quanto riguarda sia l’offerta formativa che la gestione del corso in sé: studiare la montagna in un paese delle Alpi, luogo che viene solitamente considerato decentrato, ma rimanere connessi all’ambiente internazionale grazie a una rete di contatti che Unimont ha nei principali poli europei, infatti il corso magistrale sarà in lingua inglese».
Il corso avrà un carattere multidisciplinare e pone l’obiettivo di studiare e approfondire le dinamiche del sistema montagna da varie sfaccettature, partendo da quelle più prettamente ambientali quindi delle risorse ambientali, con uno sguardo alla sostenibilità, la digitalizzazione, all’economia turistica approdando nell’ambito dell’economia circolare.

«Il fatto di essere in una dimensione locale permette di dare agli studenti la possibilità di studiare in maniera attiva il territorio di cui si parla, facendo uscite, workshop tematici, il cosidetto learning by doing, toccando con mano le materie studiate». A maggio, per esempio, si è concluso il Youth4Mountains: ciclo di tre workshop internazionali dedicati all’imprenditoria giovanile nelle aree montane che ha visto la partecipazione di giovani provenienti dalle catene montuose di tutto il mondo.
«Sarà una laurea magistrale con un approccio che guarda alle montagne a 360°: si parlerà di agricoltura, di ambiente, di turismo, di comunicazione, perché saper comunicare per chi vive, lavora e crea valore in montagna è indispensabile,e bisognerà saperlo fare in italiano e in inglese» racconta la prof.ssa Anna Giorgi, Presidente del Corso di Laurea.

Le aree montuose ospitano agroecosistemi unici che sono opere d’arte della natura modellate nel tempo dall’uomo. Queste zone sono molto spesso il crogiolo dove si conserva un elevato numero di razze animali tradizionali e di specie vegetali autoctone, che caratterizzano gli aspetti agroalimentari e storico-culturali della montagna.
Il ruolo di Unimont è quindi importante non solo per l’offerta formativa proposta, ma soprattutto per il ruolo sociale che sta svolgendo: quella di unire gli spazi urbani e quelli rurali. «Dobbiamo comprendere le nostre aree come spazi di imprenditori, lavoro, studio e opportunità».
Su questi valori si può e si deve agire quindi in prospettiva, per assicurare a tutta la montagna uno sviluppo effettivamente sostenibile che può certamente garantire a questi territori ripresa e resilienza.





Immagine copertina di Riccardo Curti tramite Unsplash

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