Search
Close this search box.

Milano Creepadvisor

Frustrazioni, ritardi e alcolismi di un luogo dalle infinite impossibilità

Sparatorie, furti e violenze: si stanno raccontando un po’ troppe menzogne su questa luminosissima città. Noi di Creepadvisor siamo qui appositamente per difendere il nostro amato brand ripristinandone la dignità perduta. Milano, caro mio, è bellissima ed è per questo che siamo venuti da lei: la vediamo che tituba a causa della pubblicità negativa, la vediamo che guarda con preoccupazione al costo della vita in opportuna crescita – del resto siamo a Milano, comprende? – e sappiamo che in cuor suo sta pensando di andarsene. La nostra mission è quella di restituirle quella good vibe che aveva quando è arrivato dal suo paesiello: entusiasmo ci vuole, e a lei pare che manchi.
Ci dia solo pochi minuti e ci consenta di raccontarle di questo luogo dalle infinite impossibilità.


Make a week

Lei è uno pratico, si vede: le manca un po’ di coolness tipica degli abitanti del luogo – una capatina alla Fashion Week le farebbe bene. Come dice, le manca l’invito? Non si preoccupi, troveremo il modo. Per ora torniamo alle cose pratiche.
Avrà di certo un bel lavoro, altrimenti qui non ci starebbe. Sicuramente dal nome esotico, affascinante, altrove incomprensibile: è proprio questo il bello della nostra città – quelli del suo paese non lo capiscono mica il valore aggiunto che si crea qui. Aspetti, anzi, che la aggiungo su LinkedIn. Ma perché quell’espressione? Mi faccia indovinare: lei ha proprio le occhiaie della classica falsa partita iva tutta professione e zero libertà. È transitorio, mi creda, prima o poi la assumeranno veramente. Nel frattempo ha un sacco di cose per distrarsi: d’altronde siamo nella Milano da bere. Peccato per quell’incidente della Gintoneria, ma vedrà che non mancherà una location adatta a lei. Come dice, preferirebbe mangiare? Certo, con un po’ di fortuna, prenotando adesso, entro la fine del mese riusciremo a cenare in uno dei ristoranti più instagrammabili che abbiamo, con un’indimenticabile food experience corredata da scontrino fotografabile e condivisibile sui social. Non si lasci fuorviare da quel disperato di Righini e da tutti gli altri che rimpiangono quella volgarità dell’apericena a dieci euro cocktail e buffet a oltranza: grazie al covid e all’inflazione queste miserie le abbiamo superate. Non perdiamo tempo col cibo: a Milano, ci creda, nemmeno gli chef stellati vogliono più cucinare. E poi, che dirle: a stomaco vuoto ci si stordisce meglio.
Si scelga una Week o, ancora meglio, se le faccia tutte: vedrà quanti contatti riuscirà a crearsi con un po’ di sano networking. Ma aspetti, perché va di fretta, ha paura di fare tardi?
Ecco perché è triste: lei non abita qui.

Milano

Ma Milano Milano?

Se lei solo volesse considerare uno dei nostri fantastici quartieri appena rebrandizzati – basta così poco a volte per riqualificare un luogo, basta cambiargli il nome: un posto letto in SouPra (South of Prada) a bagno condiviso in quattro, un’esperienza di co-living con altri dieci a NoLo (North of Loreto) o, taaac, un monolocale di ben 14 metri quadrati in Brera con tanto di lucernario – siamo nel 2025, dai, la finestra è superata. Non mi dica che è piccolo: se vuole una villa, vada in Basilicata. Ah, ma quindi non è un tema di vivibilità: è questione di budget. Allora per lei abbiamo una fantastica occasione: la sua casa a solo un’ora da Milano.
Certo, mezzi permettendo, perché i treni – quelli belli – a noi piace usarli per le esposizioni di Prada durante il Fuorisalone. Gli spostapoveri, invece, con un po’ di flessibilità e sacrificio, potrà trovarli, tra suburbani e regionali, disseminati nelle nostre stazioni. Ci piace fare un gioco, sa? Deve indovinarla, la stazione, perché noi non l’annunciamo mica e, tra buio e finestrini sporchi, o chiede o sta attento: così, magari, invece di lamentarsi, prova a migliorare il suo reddito per permettersi una soluzione abitativa più centrale. Se poi il pendolarismo la innervosisce, nessun problema: abbiamo dei controllori insultabili e picchiabili a piacere, messi lì apposta per incassare le sue frustrazioni. Faccia tutto quello ritiene, ma resti, per l’amor di dio, dietro la linea gialla: non vorremmo che accidentalmente cadesse e provocasse ulteriori ritardi.

Milano
Milano Fuorisalone 2025 / Trenord regionale

Fame (ma all’inglese, mi raccomando)

Lei è arrabbiato, si vede, e questa rabbia la fa vivere male. Dobbiamo dirle la verità: per un qualche imprecisato motivo di arrabbiati, in circolazione, ce ne sono parecchi. Ultimamente, noi di Creepadvisor, stiamo facendo gli straordinari: ci sono troppi malumori, ci si rovina il mood. Sarà che la nostra Milano ha un po’ di morbillo per colpa di tutte quelle zone rosse, saranno le scortesie in metro che i detrattori chiamano scippi, sarà che in Stazione Centrale c’è un clima un po’ teso. Lei mi dirà che c’è fame e che tutto questo porta a delle conseguenze: a non creare un tessuto sociale, a rincarare la vita oltre ogni limite e a ghettizzare la gente nelle periferie possono crearsi un po’ di disguidi.
Però, vede, lei mi perde l’obiettivo: non è una questione di fame, ma di fama. Sa quanti ne abbiamo qui di wannabe che arrivano nella speranza di diventare qualcuno solo per il fatto di essere a Milano. A loro non ci pensa? Non nota il sacrificio per essere nei posti giusti, incontrando la gente giusta, infilandosi nel giusto circolino? Le sembra poco? Guardi che meraviglioso luogo di apparenze abbiamo creato: dove tutto è falso, niente può essere sbagliato. Se solo lei fosse pronto ad accettare questo compromesso vivendo di finzioni, scattandosi foto sulle terrazze – a noi piace chiamarle rooftop, comprenderà – e vivendo con gratitudine le esperienze offerte dalla city, lo storytelling della sua vita sarebbe migliore.


Città di passanti

Ora la salutiamo, tra poco parte il treno per Prugnate d’Adda. Sa, abitare a Milano costa caro. La verità è che la capiamo: siamo disperati anche noi. Qui sono tutti passanti impegnati a passare (Luciano Bianciardi, La vita agra): è diventato impossibile anche fermarsi a parlare, a meno che non si fissi una call. Si arriva tutti con il sogno di farcela, ma non ce la fa nessuno perché a Milano non basta mai. È una città da correre, questa, del fare, nella speranza di non essere dimenticati. Perché se si cade, amico mio, non ci rialza più nessuno.
L’unico modo di farcela è trovare il coraggio di andarsene.
Quand’è il prossimo treno?
Come dice?
È cancellato?

categorie
menu